Come si valida un’idea? Il focus dell’articolo di oggi riguarda proprio questo argomento delicato. La validazione, infatti, è un tema importantissimo: quando si decide di portare avanti un’idea e trasformarla in una startup non si può prescindere da essa.
Come si valida un’idea: Le 4 macrofasi della validazione
Il processo di validazione non può essere improvvisato e si divide in 4 macro fasi:
- CUSTOMER PROBLEM FIT: il problema che abbiamo riscontrato è effettivamente un problema per la nostra nicchia di clientela e dobbiamo comprendere chi è il nostro cliente tipo (la buyer persona)
- PROBLEM SOLUTION FIT: la soluzione che abbiamo in mente risolve davvero questo problema? CB Insight colloca questa come la prima causa di fallimento per le startup. Quindi già utilizzando questo metodo potremmo eliminare il rischio di insuccesso, semplicemente seguendo la metodologia Lean. Come si lavora qui? Tramite delle interviste che ci permettono di validare le nostre assumption.
- LIGHT MVP: è lo sviluppo di un prodotto minimo (come un video, una landing page) per arrivare ad avere un prodotto, un’esperienza similare a quella definitiva per farci validare dal nostro cliente tipo l’idea che abbiamo avuto. (Qui che cos’è un mvp e come si sviluppa)
- PRODUCT MARKET FIT: è la fase finale del processo di validazione, si va a sviluppare l’mvp e si va a validare.
Andiamo a vedere ora queste 4 fasi nel dettaglio per capire come si valida un’idea.
Customer Problem Fit
Il match tra cliente e problema è proprio il cuore di questa fase. È al momento di procedere con il customer problem fit che possono entrare in gioco anche dei tool utili che ci consente di mappare, tramite delle interviste, un processo per arrivare a definire con precisione chi è il nostro cliente tipo e qual è il problema.
Problem Solution Fit
Abbiamo capito chi è il nostro cliente tipo e abbiamo definito il problema. Ora, però, dobbiamo capire se davvero la soluzione individuata risolve realmente un bisogno. In questa fase c’è un errore da evitare assolutamente: quello di innamorarsi dell’idea.
Questo errore costa caro, poiché il prodotto molte volte viene rifiutato dal mercato. Ciò capita perché si dà per scontato che il bene o servizio proposto sia effettivamente l’idea del secolo. Nei fatti, però, la delusione è dietro l’angolo. Il prodotto non risolve alcun problema, con le conseguenze di cui ti ho già parlato: insuccesso e fallimento della startup.
Come evitare questo pericolo? Con le interviste. Queste sono una risorsa preziosa per validare le assumption. Cosa sono le assumption? Si tratta delle ipotesi fiduciarie, ovvero le ipotesi non validate su cui andiamo a sviluppare il nostro business. Attraverso le interviste è possibile capire se davvero il prodotto o servizio conquisterà una nicchia di mercato o se è meglio porre dei correttivi.
Light MVP
Come si valida un’idea? Passiamo alla fase del mvp.
Dunque abbiamo capito chi è il nostro cliente, qual è il problema e abbiamo individuato una corretta soluzione. Possiamo passare alla terza fase, lo sviluppo di un light MVP. Come detto, qui non si tratta di realizzare già un prodotto definitivo, ma di creare un’esperienza con l’obiettivo di captare la reazione del cliente tipo.
Come si fa a creare un MVP senza budget? Questo il motivo per cui parlo di light MVP. Si fa riferimento, infatti, ad un MVP costruito con investimenti nulli o risibili.
Ma quali sono le tipologie di Light MVP più utilizzate e dalle quali prendere spunto? Te ne segnalo 7:
- video demo; un video dimostrativo in cui vengono spiegate le caratteristiche del bene o servizio che finirà sul mercato.
- concierge marketing (utile nel momento in cui si propone un servizio automatico. In questo caso, si potrebbe pensare di realizzare il servizio manualmente per testare il prodotto)
- mago di oz (un po’ la tecnica del concierge, ma stavolta il cliente non sa di interagire con un umano)
- piecemeal (il prodotto viene ricreato attraverso l’utilizzo di più strumenti. Ad esempio Groupon, per realizzare il suo MVP, fece affidamento a WordPress, Filemaker, AppleMail)
- landing page;
- crowdfunding (ti consiglio di leggere uno dei miei articoli sull’argomento crowdfunding)
- misto (l’MVP viene realizzato attraverso l’utilizzo di più tecniche)
Product Market Fit
E siamo al Product Market Fit, l’ultima fase di chi cerca una risposta alla domanda: come si valida un’idea? Si tratta dell’ultimo passaggio di un processo molto delicato, che richiede un mio ultimo consiglio.
Come si valida un’idea: guarda il mio video sull’argomento
Come valida un’idea? No all’improvvisazione!
Tutto quello che ti ho raccontato è bene farlo tramite dei processi ben definiti, non darsi all’improvvisazione. Per cui, più si lavora meglio nella fase di validazione, più si abbassa il rischio di fallimento.
Conosci il Pay4Growth®? Nel nostro programma di pre-accelerazione, c’è un percorso dedicato solo alla validazione, vista la sua importanza, per saperne di più, ti consiglio di cliccare sulla pagina dedicata al Pay4Growth Validation. Sono state tante le startup passate da questo percorso e che si sono lanciate alla conquista del mercato, come WeShort, che dopo aver seguito il nostro percorso, partendo da zero, in meno di un anno e mezzo ha già raccolto 1 milione di euro. (Qui la storia di WeShort).
Non perdere l’occasione di scrivere, anche tu, la prossima storia di successo.
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