Oggi parleremo di oceani blu e come trovarli per la tua startup.
Anche nei momenti di crisi più buia si possono aprire nuove possibilità. Saperle individuare è fondamentale per ogni imprenditore, soprattutto se vuole sviluppare una startup di successo.
La Blue Ocean Strategy è pensata proprio per scovare una nicchia di mercato senza concorrenza, e si basa su 4 pilastri.
Ecco cos’è e come trovare il proprio Oceano Blu.
Oceani blu: cos’è la Blue Ocean Strategy
La Blue Ocean Strategy (BOS) è stata elaborata da W. Chan Kim e Renée Mauborgne, dell’Istituto INSEAD Blue Ocean Strategy. I due studiosi, analizzando 150 casi aziendali, sono giunti ad una teoria riguardo agli spazi di mercato in cui si affacciano le nuove imprese, pubblicando nel 2005 il libro “Strategia oceano blu. Vincere senza competere”.
Kim e Mauborgne hanno preso in esame soltanto quelle aziende che non avevano rivali al momento della loro creazione, riuscendo ad isolare alcuni fattori comuni.
La strategia che hanno ideato sugli oceani blu ha come base proprio questi fattori, applicati già a partire dalla fase di ideazione del progetto imprenditoriale.
La teoria BOS parte appunto dall’analisi del mercato, che viene assimilato ad un grande Oceano: un settore già presidiato da molte aziende è il cosiddetto Oceano Rosso, affollato e competitivo; i settori inesplorati sono invece gli Oceani Blu, liberi dalla concorrenza e nei quali, essendo gli unici protagonisti, si arriva sempre primi.
Navigando in un Oceano Rosso è difficile farsi spazio e la concorrenza è spietata, mentre discorso opposto si ha negli oceani blu.
Primeggiare in queste fette di mercato vale a dire scontrarsi continuamente con i propri competitor in una gara spietata a chi si accaparra più domanda. Va da sé che in questa situazione i prezzi si abbassano, riducendo il profitto e rallentando la crescita.
Scegliere la strategia dell’Oceano Blu o degli Oceani Blu, invece, permette una navigazione più tranquilla e una crescita redditizia e veloce, senza competitor da superare.
Non occorre in questo caso svalutare i propri prodotti per diventare attraenti agli occhi degli acquirenti.
Ridurre la competizione è possibile, con i 4 fondamenti della Blue Ocean Strategy.
Oceani Blu: I 4 fondamenti della Blue Ocean Strategy
La Blue Ocean Strategy detta anche strategia degli oceani blu parte dall’analisi del mercato per scoprirne lati nascosti e inesplorati. In quest’ottica è imprescindibile farsi delle domande riguardo a ciò che è già esistente. Kim e Mauborgne suggeriscono ad ogni imprenditore di valutare alcuni aspetti.
In primo luogo è necessario scovare i fattori che i competitor danno per scontati, ma che gli acquirenti non considerano come valore aggiunto. Così è possibile ridimensionare gli sforzi in una direzione non apprezzata dal pubblico di riferimento e indirizzarli verso qualcosa di più proficuo.
Poi è la volta dei fattori sottovalutati dalla concorrenza, ma che potrebbero, invece, fare la differenza nel proprio modello di business. Studiarli permette anche di capire come migliorarli e scoprire eventuali mancanze da colmare.
Tenere in considerazione questi aspetti aiuta a definire il proprio modello di business e si può affiancare ad altri strumenti di pianificazione strategica come l’analisi SWOT (per individuare punti di forza, debolezza, opportunità e rischi).
Nel cercare il tuo tra gli oceani blu tieni bene a mente quali sono i pilastri fondamentali di questa strategia:
- Crea nuovi spazi di business. L’unico modo per evitare la concorrenza è creare modelli di business totalmente nuovi. Pensa fuori dagli schemi e sorprendi i competitor con qualcosa che non si aspettano. In questo modo, saranno impreparati quando il progetto sarà completo, e la tua azienda avrà un bel vantaggio. Dovrai quindi sfruttare al meglio la tua posizione come unico player del mercato per importi come punto di riferimento e non perdere il tuo primato quando crescerà la concorrenza.
- Offri qualcosa di valore. Offri ai clienti qualcosa che non possono trovare altrove. Per farlo mettiti nei panni di un potenziale acquirente e scopri quali sono i suoi desideri o cosa ostacola il raggiungimento del suo obiettivo. Proponiti come mezzo per la soluzione dei suoi problemi, offrendo un prodotto o un servizio ad elevato valore aggiunto.
- Analizza i non-clienti. Prendi come riferimento i tuoi competitor e analizza il loro pubblico. Poi rivolgi l’attenzione a quei segmenti di popolazione che non diventano loro clienti e scopri cos’hanno in comune. Se riuscirai in questo, potrai elaborare il tuo modello di business pensando di intercettare proprio il segmento di non-clienti.
Avrai quindi selezionato il pubblico sul quale dovrai concentrarti. Ricorda a questo punto di non seguire l’esempio dei tuoi competitor dato che non sono riusciti a conquistarlo. - Sii geniale, ma comprensibile. Studia la tua strategia di comunicazione in modo da mostrare le potenzialità della tua idea, avvalendoti anche di metodi non convenzionali. La tecnologia in questo può aiutarti e ogni metodo è più che valido, a patto che sia facilmente comprensibile. Puoi avere l’idea migliore del mondo, ma se nessuno riesce a comprenderne l’utilità serve a ben poco.
Perché la BOS diventa fondamentale per startup e imprese durante una crisi
Ogni crisi, che sia settoriale o globale, provoca la caduta di tutte le certezze e punti fermi. A livello imprenditoriale, infatti, le conseguenze sono spesso disastrose. Molte aziende non riescono ad adattarsi al cambiamento e finiscono per crollare.
Gli imprenditori possono, in parte, cercare di mitigarne gli effetti adattando il più possibile il business model alle nuove richieste del mercato che seguono ad ogni crisi. E la strategia che va alla ricerca di oceani blu può aiutarli ad individuare nuovi campi di applicazione in base alla loro esperienza.
Ogni crisi economica, sconvolgendo il mercato, porta enormi cambiamenti nel puzzle dell’economia globale. È proprio da qui che nascono nuove opportunità da cogliere al volo, scoprendo settori non sfruttati o creandone di nuovi.
Adottare la Blue Ocean Strategy o la strategia sugli oceani blu è semplice per le startup dato che non sono ancora presenti sul mercato e hanno la possibilità di studiare al meglio il proprio Oceano Blu.
È proprio questo ciò che è successo ad alcune aziende che hanno saputo individuare una nicchia non presidiata e hanno saputo sfruttarla al meglio.
Un ottimo esempio di Blue Ocean Strategy è quello di Canon, che ha saputo rispondere al bisogno degli acquirenti di stampare foto e documenti a casa propria. Ha dato così il via alla produzione delle stampanti multifunzione domestiche aprendosi un proprio Oceano Blu.
Anche PayPal, ai tempi in cui era ancora una startup, seppe individuare il bisogno di maggior sicurezza per gli acquirenti online, dando una risposta che ha rivoluzionato il mondo dei pagamenti elettronici.
Vuoi applicare, se possibile, la tua Blue Ocean Strategy?
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