Come investire in una startup innovativa? Una domanda che mi viene posta spesso e alla quale ho perciò scelto di rispondere dettagliatamente. Continua a leggere l’articolo per scoprire tutto su questo argomento.
Cos’è una startup innovativa
Come investire in una startup innovativa? Partiamo dalla sua definizione.
Una startup innovativa, per essere definita tale, deve essere prima di tutto iscritta nel registro speciale, che ad oggi conta circa 10.600 startup iscritte. Imprese le quali godono di tutta una serie di agevolazioni e vantaggi, che vengono trasferite anche agli investitori. Ad esempio, chi investe in una startup può ricevere un beneficio fiscale pari al 40%, sia se interviene come società, sia se interviene in qualità di persona fisica.
Già questo fa capire come, almeno in Italia, gli investimenti in startup sono favoriti. Ma come si fa ad investire in una startup innovativa? Guardiamo questo aspetto nel prossimo paragrafo.
Come si fa ad investire in una startup innovativa
Come si fa ad investire in una startup?
Le startup hanno la possibilità di effettuare l’aumento di capitale, fase dopo la quale segue la delibera e la sottoscrizione. Quest’ultimo passaggio vede la ricerca di soggetti interessati, i quali sottoscrivono l’aumento di capitale versando liquidità nelle casse della società.
I vecchi soci trovano nuovi “colleghi”, ovvero i soggetti che hanno sottoscritto l’operazione (possono essere business angel, così come fondi o investitori) e, ovviamente, denaro.
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Le 3 forme/canali con i quali le startup riescono a trovare fondi
Le forme attraverso la ricerca di soggetti interessati all’investimento in startup innovativa sono essenzialmente tre:
- Diretta: troviamo un business angel disposto ad investire liquidità nella società. In questo caso, parliamo tendenzialmente di una trattativa privata.
- Fondi: soggetti più istituzionali e che quindi anche a livello di importi sono capaci di muovere capitali maggiori.
- Piattaforme di crowdfunding: in particolare equity crowdfunding, che ci consente di ottenere del denaro in cambio di quote.
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Rientrare dell’investimento: come e in quanto tempo
Da qui nasce anche un’altra domanda, oltre quella indicata prima relativa ad investire in una startup, che riguarda principalmente i piccoli investitori. Ma come faccio a rientrare dall’investimento? E in quanto tempo?
In crowdfunding, generalmente, vengono acquistate quote che non danno luogo a ruoli all’interno del cda o comunque della governance della startup. Ciò che ottengo è la partecipazione agli utili e all’exit.
Chiaramente, in questo senso, uno dei limiti è che le startup per 5 anni non possono distribuire utili. Quindi è una condizione capestro investire in una startup innovativa? Assolutamente no! Perché l’obiettivo è comunque quello di arrivare all’exit nell’arco dei primi 3 o 5 anni.
Di questo parlerò nel prossimo paragrafo.
Cos’è l’exit
L’exit è il momento in cui vengono vendute le quote a un grande gruppo. In questo modo, io investitore rientro del mio capitale ottenendo un certo moltiplicatore: immaginiamo che abbia investito mille euro, ne otterrò tremila dopo 3 o 5 anni.
Un’altra possibilità di exit è quella data dall’ipo, ovvero un collocamento in borsa. In questo caso, vado a immettere sul mercato le mie quote con la possibilità di scambiarle.
Cosa succede se voglio vendere le mie quote
Ma è possibile scambiare le quote prima dell’exit? Ci sono due strade a disposizione! La prima è trovare qualcuno interessato ad acquisire le mie quote. Immaginiamo che io sia entrato nella startup ad un valore di premoney X e che oggi le quote aziendali abbiano un valore di postmoney X4, io proverò a venderle a un valore X2, così da creare un vantaggio anche per il compratore.
Un’altra possibilità è data da piattaforme di crowdfunding le quali concedono di intestare le quote ad un soggetto terzo. Avviene che nel momento in cui vado ad acquistare le quote su una piattaforma abilitata a questo tipo di operazione, posso intestarle a un broker terzo.
Da quel momento in poi è il quest’ultimo soggetto intermediario che può vendere le quote, tracciandole.
Considerazioni conclusive
Senz’altro fare investimenti in startup innovative può dare dei moltiplicatori molto alti e questo soprattutto se centriamo la startup giusta. Si parla di introiti pari al 10/15% nell’arco di 3/5 anni.
Nel contempo, è anche vero che qualora abbiamo intenzione di dismettere l’investimento, non abbiamo grossi vincoli e se ci sappiamo muovere sul mercato senz’altro troviamo facilmente il soggetto alle quali cedere.
Investire in una startup: guarda anche il mio video sull’argomento
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