Tra le norme del Decreto Startup, oltre all’istituzione del Fondo Rilancio per startup e PMI, c’è anche, finalmente, una definizione esatta della figura dei Business Angel, che vengono per la prima volta indicati come investitori qualificati e vedono riconosciuto il loro importante ruolo nell’economia del nostro Paese.
Ma vediamo innanzitutto cos’è un Business Angel.
Chi sono i Business Angel
Con il termine Business Angel si identificano quei professionisti che, in qualità di investitori informali, decidono di offrire capitale e conoscenze alle startup che ritengono avere buone prospettive di sviluppo.
Le caratteristiche principali dei Business Angel, e che li differenziano dai Venture Capital, sono l’interesse per startup ancora nelle prime fasi di vita, un contributo mediamente intorno a 200.000 euro e la capacità di assistere le realtà in cui investono anche in qualità di consulenti, fornendo linee guida e consigli.
Si tratta quindi di figure che accettano di assumersi dei rischi, scommettendo su progetti ancora in fase di lancio. Inoltre sono dotati di un know-how significativo e sono in grado di fornire reale supporto ai progetti di business nascenti, non solo economico, ma anche strategico.
Il Decreto Startup
La figura del Business Angel è stata a lungo priva di una definizione univoca e di un riconoscimento reale, che arriva finalmente tra le pagine del Decreto Startup.
Il decreto stabilisce infatti la creazione di un Fondo Rilancio, cioè un fondo di sostegno al venture capital per investire in startup e PMI innovative. Una risorsa sicuramente preziosa, in particolare in un momento delicato come quello che stiamo vivendo anche a causa della pandemia da Covid-19.
Il Fondo Rilancio sarà amministrato da CDP Venture Capital SGR, avrà una dotazione di 200 milioni di euro e verrà gestito attraverso un meccanismo che prevede una collaborazione attiva tra pubblico e privato.
Dovranno essere infatti degli “investitori regolamentati o qualificati” a segnalare al Fondo le realtà sulle quali investire.
In sostanza lo Stato investe insieme a chi ha fatto la segnalazione, per una cifra massima pari a quattro volte l’ammontare investito da quest’ultimo, e comunque mai superiore a 1 milione di euro per operazione.
Investitori qualificati: la definizione
All’interno del decreto attuativo del 1 ottobre 2020, alla lettera “l” dell’articolo 1, troviamo una definizione che specifica chi siano gli “investitori qualificati” che potranno effettuare le segnalazioni al Fondo Rilancio.
Qui troviamo, oltre ad acceleratori e incubatori, e ai family offices, anche i Business Angel, definiti come coloro “che abbiano investimenti attivi e un track record consolidato nel settore del venture capital nonché competenze, professionalità e capacità organizzative ed economiche adeguate per supportare i progetti di sviluppo delle imprese target definiti nell’ambito delle operazioni di investimento del Fondo.
A tal fine si presume che la partecipazione consolidata ad associazioni di categoria italiane o estere costituisca indice del possesso da parte del business angel dei richiesti requisiti di competenza, professionalità e capacità organizzative”.
Abbiamo quindi la prima definizione istituzionale del Business Angel e il suo ufficiale riconoscimento come figura di rilievo nel panorama italiano dell’innovazione. Il Business Angel viene infatti individuato nel decreto in base alle proprie capacità e al supporto concreto, non solo economico, che è in grado di fornire alle startup.
Il ruolo dei Business Angel
Per poter segnalare le startup per gli investimenti, i Business Angel dovranno accreditarsi presso il portale raggiungibile attraverso il sito del Fondo Rilancio. Al momento della registrazione sarà necessario dimostrare il possesso dei requisiti previsti dal Decreto e compilare delle autocertificazioni.
- Se il Business Angel è iscritto ad una associazione di categoria, saranno sufficienti l’autocertificazione e il documento di appartenenza.
- Se invece non appartiene ad una associazione, dovrà presentare anche un Curriculum Vitae e documenti aggiuntivi che ne attestino gli investimenti attivi, il track record consolidato, oltre alle competenze possedute.
Solo una volta ottenuto l’accredito da parte del team di investimento del Fondo Rilancio, i Business Angel avranno la possibilità di presentare le opportunità di investimento in base alle linee guida indicate dal Decreto Attuativo.
Si tratta senza dubbio di un’occasione da non perdere sia per i Business Angel che per le startup, che potranno beneficiare anche del co-investimento del Fondo Rilancio per fa crescere il proprio progetto imprenditoriale.
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