Startup in crisi. Ricevo continuamente richieste da parte di startupper in merito a un tema molto delicato.
Come sopravvivere in tempo di crisi? Il coronavirus ci ha impartito una lezione importante. Da un momento all’altro possiamo essere travolti da onde anomale. Bisogna essere pronti. Le azioni da intraprendere, comunque, ci sono. Vediamo quali.
Approfondiamo quindi il nostro focus su startup in crisi.
Startup in crisi, le azioni da mettere in campo
In tempi di coronavirus, uno dei problemi che più spesso attanagliavano le startup era quello della liquidità. Come mantenere la cassa all’interno della propria azienda?
In questo senso, è importante preservare liquidità. Le startup drenano cassa, dunque la strada è quella della riduzione dei costi, ma non solo. Bisogna lavorare a livello di modello di business, capire quali sono i canali di revenue più remunerativi.
La comunicazione
Bisogna essere sinceri e coerenti. Siamo in tempi di crisi? (Anche in questo caso l’epoca covid può fare, nostro malgrado, da insegnamento). Anche la comunicazione aziendale deve adeguarsi. Il piano editoriale, ad esempio, deve subire delle modifiche così da consentire di parlare apertamente al pubblico. “C’è crisi. La situazione è questa, non ci nascondiamo“.
Ho visto aziende che durante la crisi generata dalla pandemia non hanno modificato il proprio piano editoriale. Risultato? Hanno ricevuto decine e decine di commenti negativi perché chiaramente fuori tema. La parola d’ordine, in questo senso, è riadeguarsi.
Questo vale anche per la comunicazione interna, quindi verso i propri collaboratori e il team in genere. Tutti devono capire la delicatezza del momento e navigare dalla stessa parte dell’imprenditore.
Startup in crisi, cosa fare? Guarda anche il mio video su startup in crisi
Adeguarsi al cambiamento
Cambiare rotta, dirigere il modello di business su canali che sono più sostenibili, dove si trova una domanda forte. Pensiamo a quante aziende si sono buttate, in epoca covid, nella produzione di dispositivi sanitari come mascherine, gel per le mani, apparati di ventilazione etc.
Nel 2020 brand importanti come FCA e Bulgari si sono adeguati alla nuova domanda.
E la validazione?
Le startup in crisi, nel riadeguarsi alle mutate condizioni, non hanno certo tempo per la validazione. Come agire in questo senso? Non si tratta di un problema, perché il prodotto, in questo caso, è stato già validato dal mercato (vedi mascherine), per cui possiamo bypassare questa fase perché abbiamo già una validazione indiretta del tutto.
Detto ciò, voglio sottolineare che questi sono i punti chiave per poter riuscire a risolvere in tempi veloci e sostenibili la situazione di disagio sono i seguenti:
- riadeguarsi al mercato
- adottare metodologie di pivot
- comunicare correttamente, sia all’esterno che all’interno
- riduzione dei costi
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Conclusioni
È ovvio che ciò che seminiamo in tempo di crisi diventa un tesoro e qualcosa di positivo per un momento di impresa. Immaginiamo le palestre, che sono rimaste ferme per mesi tra il 2020 e il 2021 e che non potevano in nessuna maniera proporre i propri spazi, i propri trainer, dovevano far conto con le disposizioni del governo che impedivano di allenarsi.
Che cosa hanno fatto? Si sono adeguate. Hanno mandato i loro trainer in rete, i quali hanno cercato di mantenere, contenere, coltivare la loro community on line.
Si è trattata di una mossa lungimirante, perché ha consentito di mantenere la community viva e in cambio hanno ricevuto l’attenzione di utenti di altre palestre che magari non avevano trainer formati digitalmente.
Cosa è accaduto? È successo che per 3-4 mesi quelle persone hanno seguito dei trainer on line. Indovinate un po’, nel momento in cui le palestre hanno riaperto, quegli stessi utenti dove sono andati a iscriversi?
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Queste sono tutte le azioni che possono essere messe in campo in periodo di crisi. Non bisogna aver timore di un momento di difficoltà perché, se ci si sa fare, è una opportunità.
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