Nei precedenti articoli ho parlato delle 7 piattaforme di crowdfunding per finanziare la tua startup e di company creation, come avviare una startup nel migliore dei modi. Oggi parlerò di personal branding.
Sempre di più si sente parlare di personal branding, ma cos’è esattamente? Perché è così importante? Come creare una perfetta immagine di noi stessi?
Se stai cercando la risposta a queste domande, allora continua a leggere l’articolo dove spieghiamo e mostriamo alcune delle più importanti strategie per un personal branding efficace.
Personal branding: Che cos’è?
Per personal branding si intendono tutte quelle strategie utilizzate per promuovere se stessi, significa proporsi nel miglior modo possibile, affinché le persone riconoscano le tue capacità, le tue esperienze, la tua vision e la tua carriera. Il tuo personal branding è la ragione per cui un cliente, un datore di lavoro o un partner ti sceglie.
Personal branding: Perché è importante?
Se una persona è conosciuta e soprattutto è stimata possono succedere grandi cose! L’obiettivo infatti di qualsiasi operazione di personal branding è riuscire ad imprimere nella mente di chi ci guarda un’immagine chiara, omogenea e ben confezionata di noi stessi.
È come se si dovesse generare hype, interesse e curiosità nei nostri confronti.
Solamente così potremo fare in modo che le persone si interessino maggiormente a noi, alla nostra vita e a quello che facciamo, dobbiamo portare gli utenti a fidarsi ciecamente di noi mostrando e raccontando il nostro quotidiano, dobbiamo per loro essere un modello da seguire, da imitare, un obiettivo da raggiungere.
Una volta che si sono raggiunti questi obiettivi saremo in grado di poter fare tutto, dall’essere considerati dei leader a vendere dei prodotti o dei servizi con molta facilità.
Chi dovrebbe fare personal branding? Molti pensano che dovrebbero farlo solo lavoratori freelance, liberi professionisti, blogger o imprenditori digitali, ma in realtà anche chi lavora in un’azienda, ad esempio un manager o un comune dipendente dovrebbero avere un’immagine forte di sé.
Alle persone oggigiorno interessa sempre di più, oltre alle caratteristiche di un prodotto o servizio, sapere chi c’è dietro, chi ci lavora, come ci lavora. Questo potrebbe portare maggiori vendite quindi di conseguenza anche un upgrade della vostra professione per non parlare della soddisfazione personale di essere fondamentali per una persona nell’influenza dei suoi acquisti.
Personal branding: Marketing
Il personal branding altro non è che il marketing applicato alla nostra persona, ovvero il marketing di noi stessi, una delle strategie di una buona azione di comunicazione fondamentale per posizionare sé stessi nella mente del consumatore.
Quando l’immagine che abbiamo di noi stessi è uguale all’immagine che hanno di noi i nostri utenti allora il personal branding si può considerare riuscito.
Come per qualsiasi strategia di marketing anche per il personal branding serve innanzitutto valutare con attenzione il proprio target di riferimento e ciò che veramente può risultare di valore per loro.
Attenzione: Dobbiamo vendere noi stessi per come siamo veramente! Non un’immagine migliore di noi! Bisogna sì, fare storytelling, ma raccontando la verità. Lo storytelling della propria persona è giusto, anzi è un perno del personal branding ma bisogna fare attenzione a non cadere nella tentazione e nell’eccesso, perché chi si mette in mostra vantandosi troppo rischia di mancare l’obiettivo e ottenere i risultati contrari.
Un altro consiglio è quello di mantenere un equilibrio tra il racconto della tua professione e della tua vita privata.
Personal branding: Come costruirlo
Per prima cosa quando vuoi costruire un brand personale devi avere chiaro il settore in cui vorresti essere conosciuto, ossia il tuo posizionamento.
Dovrai subito pensare a quali contenuti condividere e come condividerli, devono essere contenuti ad alto livello comunicativo, parla con le persone, raccontare una storia, cerca di creare quindi un visual storytelling d’impatto. I micro contenuti, come immagini, aforismi, brevi post su Facebook, video, foto, stories su Instagram rappresentano quindi una prima occasione di contatto.
Oltre al classico Instagram, social numero uno, sia per la semplicità di creare contenuti che per il facile contatto con i propri utenti, per un personal branding efficace apri un blog o un sito web, una pagina Facebook o un profilo LinkedIn aggiornato e curato, dai consigli, parla di ciò che sai e invita a parlare per te persone che stimi che potrebbero dare ai tuoi lettori qualche informazione in più.
Scegli e imposta una base comune come una foto profilo, nome e cognome, indirizzo email, dominio, colori del brand e stile. Devi essere identificabile, in qualsiasi occasione e ogni tuo contenuto deve essere facilmente riconducibile a te e soprattutto usa una immagine coordinata tra tutti i tuoi profili.
Un ‘altro importante consiglio è quello di lavorare su qualcosa di unico, non copiare chi lavora nel tuo settore. Va bene ammirare chi viene prima di te, ma se vuoi fare personal branding devi comunicare le tue idee e le tue esperienze in maniera del tutto unica e originale.
Personal branding: Prendi ispirazione dai migliori
Ecco alcuni esempi di chi è riuscito a costruire attorno alla propria immagine un vero e proprio business. Bisogna studiare la loro storia, guardare oltre il gossip e le loro semplici foto o pubblicità, scoprire i loro segreti, le loro strategie e imparare da chi ce l’ha fatta.
I Ferragnez: Non si può fare un articolo sul personal branding senza citare coloro che hanno costruito un vero e proprio impero sulla loro immagine ovvero Chiara Ferragni, fashion blogger e imprenditrice digitale e Fedez, rapper milanese. Insieme hanno 25 milioni di ammiratori, e sono la coppia più social di sempre!
Strategia, visione e tempismo hanno reso il personal branding di Chiara Ferragni e Fedez uno dei casi più interessanti a cui guardare, soprattutto se si ha intenzione di puntare sull’efficacia, in termini proprio di ritorno sull’investimento, della propria presenza digitale, qualora si volesse essere molto appetibili a brand e aziende alla ricerca del testimonial migliore.
Da loro possiamo subito vedere e imparare l’importanza del raccontare una storia, prima singolarmente ora come coppia, i Ferragnez ogni giorno altro non fanno che mostrare la loro vita, lavorativa e privata, ai loro follower.
Cristiano Ronaldo: Quando si parla di Cristiano Ronaldo, non si parla solo di un bravissimo giocatore di calcio, ma di un brand, appunto il suo CR7 è un marchio a tutti gli effetti. Solo in pochi sono riusciti a monetizzare la propria notorietà diventando una macchina per fare soldi.
Uno storytelling ben costruito intorno a un vero e proprio dio dal corpo scolpito. Talento, disciplina, vittorie, gossip, stile, lusso ma anche dimostrazioni di umanità, iniziative di solidarietà, ecco alcuni degli ingredienti del brand CR7.
Attorno al suo nome vediamo strategie di marketing ben strutturate che hanno portato a collaborazioni milionarie con alcuni dei brand più importanti del mondo, ad esempio la Nike, per non parlare del trasferimento alla Juventus che è stato definito da Sky Sport “il colpo del secolo”. Un social power e un’influenza senza precedenti, un calciatore che ha puntato non solo sul suo talento ma sulla sua persona.
Dario Vignali: Chi non conosce questo giovane imprenditore? Tutto è partito dal condividere articoli e guide di valore, sfruttando lo storytelling.
Ogni giorno racconta la sua vita, i suoi viaggi, il suo lavoro, CEO di marketers appunto. Qual è stato il suo segreto vincente? Creare contenuti di valore e completi, costruire una community, ascoltare i bisogni della community stessa ed offrire loro tutte le risorse necessarie per avere conoscenze e competenze da mettere in pratica subito.
Le persone oggi hanno stima di lui, quando acquistano i suoi corsi è perché si fidano dei suoi consigli e ambiscono al suo stile di vita.
In questo articolo abbiamo spiegato brevemente il personal branding. Vuoi saperne di più? Vorresti avere qualche consiglio su come strutturare la tua strategia di personal branding?
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