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Open Innovation

  • Massimo Ciaglia
  • in Video, Startup & Innovation
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Startup & Innovation

MASSIMO CIAGLIA

16 Settembre 2019
Startup & Innovation

L’open innovation è un paradigma che afferma che le imprese devono fare ricorso ad idee sia interne che esterne per fare ricerca e sviluppo. Azioni che vanno svolte sfruttando idee che provengono da terze parti in particolare da startup!

In questo articolo ti chiarirò diversi aspetti su questo modello.

Cos’è l’open innovation

La locuzione open innovation, ovvero “innovazione aperta” è un’espressione entrata nel lessico economico e aziendale grazie all’economista americano Henry W. Chesbrought. Si tratta di un modello rivoluzionario rispetto a quello tradizionale e verticale in voga nel ‘900.

Con l’open innovation, infatti, l’azienda si apre verso il mondo esterno, rispetto al quale i confini diventano sempre marcati. Accade perciò, come detto all’interno del primo paragrafo, che le imprese vanno sempre più spesso a cacciare e a sfruttare idee provenienti da terzi, in special modo le startup.

Siamo dunque di fronte ad un gigantesco cambio di prospettiva da cogliere al volo! Il paradigma sta prendendo molto piede, in particolare, nelle corporate e nelle grandi imprese, proprio perché si cominciano ad affacciare e interfacciare con la preziosa elasticità delle startup, la loro velocità di crescita e l’innovazione che portano all’intero tessuto produttivo nazionale.

Come si può fare open innovation

Ma come si può fare open innovation per un’azienda? Diciamo che essenzialmente ci sono tre strade a nostra disposizione, ovvero quelle più battute dalle grandi corporate.

  • La prima è proprio quella di andare a cercare innovazione lanciando delle call for ideas. Le grandi aziende in questo modo rastrellano determinati settori, mercati o tecnologie a caccia di nuove ispirazioni. In questo senso, si lancia una call for ideas a cui aderiscono idee innovative, startup e chiunque abbia da portare uno spunto vincente.  Dopodiché viene fatta una selezione al termine della quale le idee migliori vengono in un certo senso incubate e fatte crescere all’interno della corporate, per poi reinvestire sulle migliori idee.
  • Un’altra strada attraverso la quale le aziende si danno all’open innovation sono gli hackaton. Gli hackaton sono una sorta di maratone della tecnologia che generalmente durano uno o due giorni. All’interno di questi eventi si cerca di validare in maniera rapida un’idea, facendo una vera e propria full immersion nell’idea. Si lavora 24-48 ore di fila sullo sviluppo di un particolare progetto o prodotto, sempre all’interno di un perimetro ben circoscritto (che può essere quello di un particolare settore o tecnologia) che viene definito dalla corporate.
  • Infine, abbiamo la terza tipologia che è quella della corporate venture. Ma di cosa si tratta? Di cosa parliamo quando ci riferiamo al corporate venture? È quel sistema attraverso il quale una grande impresa va a cercare sul mercato delle nuove tecnologie o dei nuovi modelli di business, che sono in seno alle startup, investendo su quella tecnologia, su quella azienda, acquisendola di fatto all’interno della sua. (Qui un approfondimento su Venture Capital Italia: cos’è, pro e contro e come scalare con questi fondi).

Ma conviene fare corporate venture? Chiaramente per una startup questa azione comporta un duplice vantaggio! Innanzitutto, fatto più importante, la startup riceve dei fondi ( e sappiamo quanto sia importante la fase di fund raising per la sopravvivenza di questa tipologia di aziende).

In seconda battuta, ma non meno importante, la startup ha, in cambio, anche il mercato. Dunque, si tratta di una sorta di jackpot perché la startup riceve denaro e un mercato già bello e pronto, ovvero quello in cui la corporate già è presente. Quest’ultima, infatti, è alla ricerca di nuovi prodotti, nuovi servizi, nuovi modelli di business per incrementare il proprio raggio d’azione all’interno del settore in cui è già posizionata.

Sicuramente, dunque, l’acquisizione di una startup tramite corporate venture è conveniente per entrambe. Si tratta, quindi, di un doppio win.

Make innovation!

L’open innovation, dunque, sta crescendo molto. Anche noi di Grownnectia abbiamo creato un programma apposito che si chiama Make Innovation e che si pone l’obiettivo di dare alle corporate e alle aziende uno spazio in cui poter lanciare le call for ideas, dove seguiamo in maniera completa il percorso di crescita: dal lancio della campagna, allo scouting, alla selection, al percorso di accelerazione di 6 mesi. Al termine del percorso, la corporate capirà quali sono le idee vincenti sulle quali andare a puntare e ad investire.

Abbiamo seguito già diverse call per aziende pubbliche e private.

Make Innovation vuole essere una connessione tra il futuro e la tradizione. Le startup grazie a partnership nel settore Ricerca & Sviluppo dell’azienda possono partecipare alla co-creazione di un prodotto o di un servizio, apportando i lori prodotti e servizi innovativi.

Secondo i dati forniti da Assolombarda, Italia Startup e Smau, sin qui sono 7635 le aziende che investono in imprese ad alto contenuto tecnologico. Fra queste 588 medie imprese, 4363 piccole imprese. Una filosofia che sta avendo sempre più proseliti e sulla quale puntare per il presente e per il futuro.

Sei un’azienda interessata all’open innovation? Noi possiamo aiutarti!

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Chi sono

Massimo Ciaglia

Startup Coach. Mentor. Innovator. Imprenditore

Sono uno startup coach e mentor, innovatore, business angel e imprenditore seriale. Sono autore di "The startup Canvas. Il metodo per trasformare una idea in un successo sicuro", best seller su Amazon

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