Leggi questo articolo: imparerai tutto sul design thinking. Di cosa si tratta?
Parliamo di un metodo che, a partire dalle persone, grazie al quale è possibile progettare nuovi prodotti o servizi. Già da questa breve introduzione puoi subito intuire quanto questo argomento sia molto importante anche in ambito startup (non solo nelle grandi imprese che ne fanno largo uso), dove innovazione è la parola chiave per antonomasia.
Cos’è il design thinking
Il design thinking è, dunque, il processo con il quale un’azienda riesce a sviluppare un nuovo prodotto o un servizio mettendo gli utenti al centro del processo. Questo metodo si serve di uno strumento principale, la sperimentazione continua, grazie alla quale si riducono costi e rischi.
In particolare, il designer parte da un problema e sviluppa una soluzione creativa, che risponde perfettamente al bisogno che era stato individuato. Il focus delle azioni è posto:
- sulle azioni veramente importanti
- sulle persone
- sui loro problemi
Si tratta di un modello che è entrato all’interno delle corporate ed è, infatti, molto utilizzato nelle grandi imprese perché, attraverso delle sfide, consente di poter risolvere problemi riducendo il tempo di rilascio di soluzioni efficaci. Il primo a parlare di design thinking fu Herbert Simon.
Ad oggi esistono tantissimi modelli, uno dei più usati è quello creato alla Standford University.
Focus su azioni importanti: a questo proposito ti consiglio di leggere anche questo interessante articolo sul Principio di Pareto.
Come è strutturato?
Il design thinking è, quindi, un metodo di gestione aziendale che agevola la presa di decisioni strategiche, riduce il rischio e aumenta l’efficacia aziendale. Ho parlato prima di soluzioni creative e innovative. Ma anche modo vengono trovate? Attraverso l’uso di empatia, ideazione e sperimentazione.
Il modello di design thinking, per essere realmente efficace, deve rispondere a 3 criteri:
- desiderabilità (trovare la soluzione desiderabile dai miei clienti)
- fattibilità (deve essere una soluzione veramente implementabile)
- redditività (la soluzione non deve generare perdite, ma reddito)
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Combinare Design Thinking, Lean Startup e Agile
Si parte da 3 grosse aree. La prima è quella del customer problem ed è qui che entra in gioco questo modello. Ossia, noi andiamo a validare le possibili soluzioni e da lì entriamo in una fase lean startup (earn), cioè costruiamo, misuriamo i risultati e impariamo da questi traguardi ottenuti.
Nella terza e ultima fase andiamo a sviluppare la soluzione efficace, andando a lavorare tramite degli spinti. Tramite queste 3 fasi, dunque, partiamo da un problema rilevato dalle nostre risorse e giungiamo a una soluzione. Come? Tramite sperimentazione!
I 4 modelli
I modelli di design thinking sono svariati. I principali sono il creative problem solving (il più utilizzato in assoluto), lo sprint execution, il creative confidence, l’innovation of meaning..
- Il creative problem solving è un metodo che prevede la comprensione dell’utente, ipotizza un gran numero di soluzioni per poi individuare la più efficace.
- Sprint execution: si pone l’obiettivo di realizzare un prodotto da lanciare sul mercato, potenzialmente capace di rispondere al desiderio degli utenti, ma soggetto ad essere migliorato dopo aver analizzato la reazione dei consumatori.
- Creative confidence: a differenza dei precedenti, questo metodo punta direttamente sul coinvolgimento delle persone per creare e alimentare una cultura organizzativa e una mentalità adatta ad affrontare con fiducia i processi di innovazione.
- Innovation of meaning: è l’approccio con il quale le imprese ridefiniscono la visione aziendale, i valori e i messaggi legati ai prodotti che offrono.
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Il creative problem solving
Come detto, si tratta del modello più utilizzato. È basato su 5 fasi principali:
- Empatia e comprensione del problema: il processo inizia con la comprensione approfondita del problema che si intende risolvere. Questo coinvolge l’osservazione, l’intervista e l’empatia con gli utenti o gli interessati per ottenere una visione completa e approfondita del contesto.
- Definizione del problema: una volta compreso il problema, è importante definirlo in modo chiaro e specifico. Questa fase richiede la sintesi delle informazioni raccolte durante la fase di empatica, concentrandosi su punti chiave che saranno il focus del processo di progettazione.
- Ideazione: questa fase coinvolge la generazione di idee innovative per risolvere il problema identificato. Si incoraggia la creatività e la pensata laterale per esplorare una gamma ampia di soluzioni potenziali.
- Prototipazione: Dopo aver generato idee, si passa alla fase di prototipazione. Entra in gioco la creazione di rappresentazioni tangibili delle soluzioni proposte, che possono essere modelli, schizzi o prototipi digitali. I prototipi sono utilizzati per testare e raffinare ulteriormente le idee.
- Test e iterazione: I prototipi vengono sottoposti a test con gli utenti o gli interessati per ottenere feedback. Sulla base di questi feedback, il processo di progettazione viene iterato per apportare miglioramenti e affinare ulteriormente le soluzioni.
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