L’exit startup è ciò che tutti i giovani imprenditori sognano per il proprio business. Costituisce il culmine del successo, dopo un’efficace strategia di scale up.
Le scale up sono giovani realtà aziendali che attraversano una fase di forte crescita. Aumentano le loro dimensioni, il fatturato e ricevono nuovi investimenti, riuscendo ad internazionalizzarsi, proprio come Grownnectia che sta per avviare una campagna di Crowdfunding con questo obiettivo.
Nel momento in cui una startup inizia il suo processo di crescita, è importante strutturare una strategia in grado di supportare al meglio questa fase, caratterizzata da profondi cambiamenti aziendali.
A questo proposito, abbiamo intervistato Federico Pagliuca, founder della startup iRealtors, che opera nel settore PropTech.
In questa occasione, cercheremo di carpire qualche segreto dalle parole di un imprenditore di successo come Federico, che in un solo anno dalla fondazione della sua startup ha raggiunto l’exit di iRealtors, acquistata da Relabora, società del gruppo Hgroup e specializzata in servizi tecnologici dedicati al settore Real Estate.
Vediamo quali consigli Federico potrà dare agli startupper, per strutturare una processo di crescita efficace per il proprio business.
Ciao Federico. Prima di tutto complimenti per i risultati che hai raggiunto con la tua startup iRealtors. Puoi raccontarci della tua startup?
Ho aperto la mia startup perché, lavorando nel settore immobiliare, ho viaggiato molto e mi sono reso conto di quanto, in Italia, la professione dell’Agente Immobiliare fosse poco digitalizzata.
In America e Regno Unito scambiarsi documenti in pochi click anche a centinaia di chilometri di distanza era un’operazione semplice e utilizzata quotidianamente, tanto più che si trattava di una tecnologia impiegata da tempo e con successo anche in altri settori, come quello bancario e assicurativo.
Mancava soltanto nel Real Estate, e così è nata iRealtors: un’App che permette di sfruttare i vantaggi del PropTech, consentendo di svolgere in modo smart numerose operazioni, tra cui la sottoscrizione a distanza di moduli e documenti, l’adempimento di formalità in materia di privacy e antiriciclaggio, l’accesso alle visure online e la creazione di un archivio digitale.
In un solo anno dalla fondazione hai raggiunto l’exit. Un successo incredibile! Qual è il tuo segreto? Raccontaci la strategia di scale up che hai messo in atto.
Secondo la mia esperienza, il segreto del successo è senza dubbio una conoscenza approfondita del settore in cui si opera.
Si tratta di un aspetto fondamentale per comprendere i bisogni e le necessità dei potenziali clienti, ma non è l’unico. È indispensabile affiancarvi la comprensione delle dinamiche di una startup. Tra l’idea di business e l’ingresso sul mercato, ce ne sono di cose da considerare, valutare e fare!
Quindi, se non si è pratici dell’ecosistema startup, cosa si può fare? La parola d’ordine, in questo caso, è “Formazione”.
Io mi sono affidato a Grownnectia, che mi ha fornito il giusto equilibrio tra conoscenze accademiche e operative, consentendomi non soltanto di proseguire in autonomia alla fine del percorso, ma anche di comprendere al meglio i miei punti di forza e di debolezza.
Ci sono, poi, anche altri fattori che incidono molto sull’efficacia di una strategia di scale up. I principali, oltre a quelli già menzionati, sono l’ambizione, la costanza e la resilienza.
L’ambizione è ciò che porta lo startupper a puntare in alto, a dare il massimo e a impegnarsi per raggiungere il proprio obiettivo. La costanza, invece, è il motore che ci spinge ad andare avanti giorno dopo giorno, inseguendo un sogno che difficilmente si avvererà in poco tempo.
Al contrario, la resilienza, è ciò che impedisce di lasciarsi abbattere nonostante le difficoltà che si possono incontrare, mantenendo una certa flessibilità operativa e mentale, per adattarsi ai cambiamenti richiesti dal mercato.
Quali sono state le difficoltà più grandi che hai dovuto affrontare, da startupper e da imprenditore?
Una delle difficoltà più grandi, è stata quella di non perdere il focus iniziale, di non lasciarmi prendere dall’entusiasmo e seguire passo passo tutti gli step necessari a posare delle solide fondamenta per la mia startup.
Molto spesso, all’inizio di un nuovo progetto, è facile desiderare il successo fin da subito, ma se non si rimane focalizzati sull’obiettivo si rischia di tralasciare alcuni aspetti fondamentali.
Nel caso di iRealtors, inizialmente il team era composto da professionisti sia interni che esterni. Ma con lo scale up ci siamo resi conto che non stavamo performando in modo ottimale e abbiamo dovuto aggiustare il tiro.
Nell’eccitazione del momento avremmo potuto lasciare tutto com’era e concentrarci su altro, ma non lo abbiamo fatto e la nostra attenzione a questo aspetto ci ha ripagati.
Abbiamo apportato delle modifiche al nostro team e questo ci ha permesso di scalare, fino a raggiungere l’exit.
Che cosa hai provato quando hai venduto la tua startup, sulla quale hai lavorato duramente per trasformare un’idea in business?
In realtà l’ho vissuta come una nuova partenza, non come un punto di arrivo. Ho capito che avrei potuto scalare in ambito imprenditoriale e manageriale e trovare nuove opportunità di business.
Questo successo ha dimostrato le mie capacità e portato autorevolezza sul mio percorso come imprenditore, così posso aprirmi a nuovi mercati e approfittare di conoscenze e di un network di rilievo che ho costruito in questi anni. Ciò costituirà un punto a mio favore un domani con una nuova startup, per avere più forza sul mercato.
Mi ritengo uno startupper seriale. Questo settore mi appassiona e mi diverte, ci metto tutto il mio impegno e la mia dedizione, e quando c’è passione il risultato è sempre migliore.
Quando ho avviato la mia startup iRealtors, l’obiettivo non è mai stato quello di avviare un business per fare exit. Vedo molti startupper aprire una startup soltanto per venderla il prima possibile e sperare di fare fortuna, ma questa è una visione sbagliata.
Il mio obiettivo era quello di vedere la mia App installata su tutti gli smartphone degli operatori del settore immobiliare e raggiungere una diffusione esponenziale. La più grande gioia per ogni startupper è vedere che ciò che con grande impegno è stato creato dal nulla viene utilizzato e gli utenti ne sono soddisfatti.
Ho avuto il piacere di provare questa bellissima sensazione un giorno, in aeroporto, quando ho incrociato con lo sguardo lo schermo del computer di una persona che stava lavorando proprio con la mia app iRealtors, dal tavolino di un bar.
Lì ho capito di aver raggiunto il mio scopo. Vedere il mio brand e qualcuno che lo utilizza quotidianamente dà un’immensa gioia e una forte determinazione per andare avanti e fare ancora una volta del mio meglio.
Sei stato uno startupper, sei un imprenditore di successo e anche un investitore. Hai già in mente nuovi progetti? Puoi svelarci qualcosa?
iRealtors è stato solo l’inizio. Sto portando avanti altri progetti anche in settori diversi dal PropTech, ad esempio nel FinTech, InsurTech e nel Design.
Sono stato uno startupper, un imprenditore e, grazie alle mie esperienze nell’ecosistema startup, sono diventato anche investitore.
Una delle società in cui ho creduto fin da subito, tanto da diventare uno dei soci principali, è proprio Grownnectia.
Non soltanto per le competenze di Massimo Ciaglia, CEO di Grownnectia, ma per la qualità dei percorsi e dei servizi erogati, per le competenze che sono in grado di trasmettere agli startupper e, soprattutto, per il team formato da esperti in diversi settori e profondi conoscitori dell’ecosistema startup.
Tra poco partirà anche una campagna crowdfunding tramite la piattaforma BacktoWork. Così imprenditori, investitori e startupper potranno entrare a far parte di Grownnectia come soci, godendo di un accesso privilegiato a un ricco network di contatti, mentor e coach. Tutti gli investitori potranno anche approfittare di un interessante piano di reward che consiste in un voucher sconto da regalare o utilizzare per il proprio progetto e usufruire dei servizi di Grownnectia a prezzo scontato.
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