Possiamo riassumere “Lean Startup” come un innovativo metodo studiato da un imprenditore e mentor americano, Eric Ries che ha come obiettivo ridurre al minimo i fallimenti legati a nuove iniziative progettuali per innovare senza sprechi nuovi business di successo. Ricordiamo che Ries definisce una startup come : “A startup is a human institution designed to create a new product or service under conditions of extreme uncertainty” .
Su che concetti si fonda?
Questo approccio si fonda principalmente sui concetti di lean manufacturing (implementato in Toyota da Taiichi Ohno e Shigeo Shingo ), customer development (idea Sviluppata da Steve Blank) e agile development, ed è stato realizzato strutturando un framework e delle best pratices per le nuove iniziative imprenditoriali che vogliono fare innovazione per operare in un ambiente caratterizzato da estrema incertezza, fornendo loro gli strumenti teorici e metodologici per far fronte ai cambiamenti del mercato nei giusti tempi e per sviluppare un modello di crescita sostenibile per l’impresa. Il controllo di gestione con “l’innovation accounting” diviene uno strumento fondamentale ed importantissimo per monitorare la crescita di ogni startup.
Come dichiara Eric Ries, una startup è un’organizzazione dedicata alla creazione di un nuovo prodotto o servizio in condizioni di estrema incertezza. Le startup non hanno storia, operano in ambienti dinamici, non possono fare previsioni se non dopo aver collaudato il mercato, dovranno quindi validare il proprio modello, conoscere il mercato e i clienti e scoprire la loro traction. Ries si focalizza su un importantissimo concetto che è quello del product/market fit, concetto sviluppato da Marc Andreesen .
Basti pensare che l’85% delle startup è destinata al fallimento entro i primi 3 anni.
Il metodo Lean Startup è rivoluzionario in quanto a differenza delle metodologie tradizionali di management, che approcciano ai problemi tecnici con soluzioni tecniche, si basa sul customer development che posiziona marketing e controllo di gestione sullo stesso piano dell’ingegneria e sviluppo del prodotto, strutturando quindi i processi di crescita aziendale sotto ogni aspetto.
Le 5 aree di sviluppo di una startup
Individuiamo 5 aree principali nello sviluppo di una startup e possono essere riassunte in: il mercato, il prodotto, il team, il modello di business e la finanza. Una startup per poter crescere e scalare deve validare il proprio prodotto ed il proprio modello di business, posizionandosi sul mercato e acquisendo clienti. Il team e la finanza devono essere a supporto della startup per consentire una crescita strutturata ed organica, i clienti la traction dell’iniziativa.
Il metodo ci insegna che non è necessario cercare di prevedere sin da subito il futuro, ma bisogna invece osservare il contesto del mercato su cui si opera, validare un MVP (minimum valuable product) ricevendo preziosi feedback dai clienti e verificare e rimodulare nel tempo il proprio business plan. Le startup a differenza delle imprese tradizionali operano su progetti innovativi e conseguentemente in ambienti ad altissimo tasso di incertezza.
Steve Blank e i tre concetti chiave
Steve Blank ci dice “One of the critical differences is that while existing companies execute a business model, start-ups look for one”.
Il lean startup si basa su tre concetti chiave presentati da Blank nel 2013 favorendo i concetti di sperimentazione, feedback dei clienti e l’iterazione:
“validated learning”: si lavora per ipotesi tramite il Business Model Canvas, un framework sviluppato da Alexander Osterwalder. Chi fa startup deve riuscire a capire quali elementi della propria strategia funzionano e quali no, deve imparare continuamente
“minimum viable product” o “MVP”: viene sviluppato un prototipo che viene testato sul mercato per piccoli e veloci passi ottenendo continui feedback dai clienti. L’obiettivo è testare le ipotesi fondamentali del business. Nella prima fase si utilizzeranno degli “eary adopters”, visionari, innovativi e più permissivi sulle anomalie che riscontreranno.
“pivoting”: L’abbattimento del livello di rischio avviene anche sfruttando le metodologie Agile, quindi con iterazioni veloci e continui feedback da parte dei clienti che consentono di minimizzare i cicli di sviluppo dei prodotti e i tempi di validazione del mercato.
Il Ciclo di feedback C-M-A
Al centro del modello c’è il Ciclo di feedback Creazione-Misurazione-Apprendimento (C-M-A).
Nel metodo Lean il prodotto muterà e si trasformerà continuamente, soprattutto nelle prime fasi. Meno frequentemente dovrà cambiare invece la strategia (quando si fa pivoting), e raramente cambierà la vision. Per pivoting si intende una importante deviazione delle strategie di crescita rispetto le previsioni fatte.
L’innovation accouting ci consente di monitorare le metriche e migliorare i drivers del modello di crescita. Se questi ultimi non performano è necessario un pivot. E’altresi importante scegliere delle metriche che non siano “vanity” ma che siano “actionable”, “accessible” e “auditable”.
Per concludere il Lean Startup è un approccio fondamentale per qualsiasi startup e deve essere adottato per minimizzare i rischi di setup e per crescere e scalare in maniera misurata e controllata.
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