Perché il Social Shopping è riuscito ad ottenere tutto questo successo? Il futuro dello shopping online sarà fare community!
Social Shopping: ecco di cosa si tratta. Precedentemente avevo parlato dei trend del momento riguardanti il mondo startup, ma soprattutto, dopo le vostre numerose richieste, delle 6 risorse gratuite che ho predisposto per il vostro progetto di business. Oggi parlerò di un altro trend che sta spopolando in tutto il mondo riguardante l’e-commerce: il social shopping.
Il social shopping è una modalità di e-commerce che coinvolge gli amici e i contatti social degli acquirenti. È un fenomeno interessante, perché offre l’opportunità di condividere la propria esperienza d’acquisto attraverso siti di recensioni e i social network.
Potremmo definirlo per certi versi un vero e proprio fenomeno di aggregazione che ruota intorno all’acquisto. Una vera e propria evoluzione dell’e-commerce che grazie al percorso dell’omnicanalità si sta estendendo oltre il mondo online dello shopping, passando per quello offline.
La definizione di social shopping racchiude in sé numerose sfaccettature: esiste lo shopping di gruppo, cioè piattaforme che incoraggiano gruppi di persone ad acquistare insieme a prezzi all’ingrosso. Un esempio è Living Social, un sito web acquisito recentemente da Groupon che consente agli utenti registrati di acquistare e condividere esperienze da fare nella propria città.
Esistono i communities shopping, dove le persone condividono informazioni sui prodotti da acquistare. Questa tipologia di social shopping è tipica dei settori incentrati sulla moda, sull’abbigliamento e sugli accessori.
Poi abbiamo i recommendation engines che consentono a chi vuole acquistare di informarsi sulle caratteristiche di un prodotto; il social shopping marketplace invece riunisce venditori e acquirenti in un luogo virtuale per facilitare le transizioni commerciali.
L’ultima tipologia di social shopping è invece lo shared shopping, dove gli acquirenti possono creare gruppi ad hoc nei quali una persona può fare da guida ad un’esperienza di shopping online, comunicando in tempo reale anche con il venditore.
Cos’è il Social Shopping? Il caso di successo Depop e il declino del mercato dei buoni
Depop, è uno dei più grandi casi di successo inerenti il social shopping. Fondata da un italiano, ha ricevuto un enorme finanziamento dal fondo di private equity statunitense General Atlantic.
Nel dettaglio Depop appartiene alla famiglia dei communities shopping, citati in precedenza. Depop non nasce come social network, bensì come marketplace di condivisione online. Punta fortemente sui giovani e grazie ad un finanziamento di 62 milioni di dollari sta accelerando la propria espansione negli Stati Uniti, dove può già vantare ben 5 milioni di utenti.
Depop ha una mission ambiziosa: cambiare l’industria della moda. In linea con il trend dell’economia circolare, Depop si propone come obiettivo quello di coniare il termine di moda circolare e cioè il riuso dei capi d’abbigliamento.
Discorso ben diverso invece per Groupon, fondata in Spagna nel 2010, è un’azienda specializzata nella vendita di offerte per il tempo libero. Dopo un grande successo iniziale, il mercato dei buoni per il tempo libero è andato lentamente in declino. Il colpevole di questo declino è da rintracciare nell’evoluzione delle abitudini d’acquisto degli utenti oltre che nella lotta al ribasso riguardante i prezzi.
Di recente anche Instagram si sta attrezzando per rincorrere il fenomeno del social shopping: parliamo del Checkout Instagram, è infatti possibile dal 19 marzo concludere gli acquisti all’interno dell’app senza mai uscire.
Le tre caratteristiche di Depop
Ogni startup, diciamoci la verità, legge con curiosità e affetto le startup che sono riuscite a decollare. Si fanno ispirare dalla loro storia di successo, individuando magari tecniche che possono essere adoperate anche per la propria idea di business.
Partendo dal presupposto che è sicuramente vero che ogni strategia di marketing deve essere personalizzata per noi è giusto dirvi sinteticamente i loro tre pilastri:
-La circular fashion: ovvero la moda circolare che prevede il riuso
-La scommessa sui marchi indipendenti
-Il social shopping di cui abbiamo parlato prima, dove l’utente viene messo al centro dell’attenzione. L’experience del cliente cambia e viene apprezzata perché riconosce valore e non si sente più “vittima” di un sistema ben congeniato, ma protagonista di nuovo processo.
Un consiglio da applicare sempre in qualsiasi strategia? L’utente o meglio la vostra buyer personas al centro del vostro progetto!
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