Validare l’idea di business è il primo passo per capire se proseguire nel progetto di costruzione di una startup, in questo processo lo startup coach ha un ruolo fondamentale.
Chi è lo startup coach?
Prima di tutto lo startup coach è un esperto del settore, una persona con esperienza che svolge questa attività come professione a tempo pieno. Quindi, stiamo parlando di un professionista che aiuta le startup in early stage a validare l’idea di business.
La validazione di un’idea di business non è una formalità. Tutt’altro, questo processo deve essere svolto in maniera impeccabile al fine di comprendere se la propria idea è valida, necessita cambiamenti o addirittura se deve essere abbandonata.
In pratica, lo startup coach, per un team che vuole avviare un’attività o per founder o uno startupper, è colui che aiuta a non andare a sbattere contro un muro di difficoltà.
Una sorta di Virgilio che ti guida nei gironi dell’inferno? Beh in un certo senso sì. Lo startup coach è una guida capace di guidare persone meno esperte, ma con molta voglia di fare, nel complesso e affascinante ecosistema startup.
Fare startup infatti è difficile, specialmente in fase iniziale, per questo l’obiettivo principale di ogni neo imprenditore deve essere quello di non fallire.
Ma perché le startup falliscono?
Andiamo adesso a elencare i 12 motivi per cui le startup falliscono individuati da CB Insights.
Potrai così capire come aggirare al meglio tutte le insidie di una startup in fase iniziale e lanciare la tua startup verso una corretta validazione prima, e una raccolta fondi (fundraising) di successo subito dopo.
I 12 motivi di fallimento delle startup
Lo startup coach aiuta chi vuole far startup a eludere le insidie tipiche della fase di early stage.
Ma quali sono i 12 fattori individuati da CB Insights che portano una startup a fallire?
Andiamo a conoscerli da vicino, facendo presente anche l’incidenza in percentuale per ognuno di loro:
- Fallimento raccolta fondi o esaurimento fondi, 38%. Una corretta gestione economica e le attività di raccolta fondi sono fondamentali per avere le risorse necessarie per andare avanti.
- Assenza di un mercato per il prodotto o servizio proposto, 35%. Ciò che si offre deve soddisfare un’esigenza di mercato.
- Execution lenta 20%. La lentezza nell’esecuzione può portare altri a lanciare lo stesso prodotto in tempi più brevi.
- Business model difettoso, 19%. Un modello di business vincente permette di raggiungere gli obiettivi economici.
- Problemi riguardanti leggi e normative/regolamenti, 18%. Complessità burocratiche e legali possono minare la sopravvivenza della startup.
- Problemi riguardanti costi e prezzi, 15%. Bilanciare il prezzo in base ai costi, rimanendo comunque competitivi e attraenti sul mercato non è affatto facile.
- Team inadeguato, 14%. L’importanza di avvalersi di una diversità all’interno del team è fondamentale, sin dall’inizio!
- Prodotto fuori tempo, 10%. Il tempismo è tutto. Il lancio di un prodotto in ritardo, come in eccessivo anticipo rispetto alle esigenze di mercato può portare al fallimento della startup.
- Prodotto di bassa qualità, 8%. È fondamentale non dimenticare la qualità di ciò che si propone. A volte infatti si tende a concentrarsi troppo sull’essere veloci, puntando tutto sul marketing.
- Mancanza di armonia fra team e investitori, 7%. L’armonia fra tutti gli attori interessati è fondamentale per il raggiungimento del successo con la propria idea di business.
- Pivot andato male, 6%. Pivotare può essere un ottimo modo per imboccare la strada giusta, ma non è detto che l’operazione riesca sempre nel migliore dei modi.
- Burnout dei founder, 5%. Esaurimento sul piano emotivo, fisico e mentale del founder che porta in tempi rapidi all’abbandono del progetto.
Startup coach, perché è importante
Affidandoti ad uno startup coach, che svolge questo lavoro di professione, puoi evitare tutte queste insidie e impostare al meglio il lancio di una startup vincente sul mercato.
Svolgendo questa professione da anni, ho potuto constatare come gli errori tipici commessi dalle startup venngano ridotti sensibilmente dalla partecipazione a programmi di validazione. Infatti, come abbiamo potuto notare, il 35% delle startup fallisce per l’assenza di un mercato di riferimento. Ciò è evitabile tramite un percorso di validazione, che ha proprio come focus l’individuazione del mercato di riferimento e delle potenziali buyer personas.
La passione per l’ecosistema startup, oltre a un’esperienza solida a livello imprenditoriale (ho realizzato la mia prima exit a 27 anni), mi aiuta a capire da subito quali sono i lati da smussare in un progetto in fase embrionale. Ogni aspetto è importante, e proprio per questo ho voluto creare un modello pensato proprio per le startup in fase di early stage.
The Startup Canvas è infatti alla base dei percorsi di validazione di Grownnectia. Questo modello, ormai validato sul campo dalle startup che sono entrate nel nostro ecosistema, inserisce delle sezioni specifiche per fare startup nel Business Model Canvas. Un aiuto sensibile in più per guidare ogni startup verso una corretta strutturazione e programmazione.
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