Si è da poco conclusa, con un overfunding del 453%, la nostra campagna di crowdfunding, lanciata sulla piattaforma BacktoWork.
La considerevole cifra raccolta e il supporto di moltissimi investitori ci ha davvero lasciato soddisfatti. Ecco perché vogliamo raccontare qualcosa sulla nostra esperienza, sugli obiettivi prefissati e sui traguardi raggiunti grazie a questo strumento di fundraising.
Il crowdfunding, infatti, è uno dei mezzi per raccogliere fondi più utilizzato da startup e aziende, dando così la possibilità a terzi di partecipare al proprio modello di business.
Perché abbiamo deciso di avviare una campagna di crowdfunding per raccogliere fondi
Una campagna di crowdfunding era lo strumento ideale per aprire le porte a nuovi soci che credessero nella nostra idea e vedessero, come noi, interessanti potenzialità di crescita in Grownnectia. Ma soprattutto utilizzare il crowdfunding come canale di raccolta da anche molta visibilità e aiuta nel posizionamento.
Il nostro obiettivo era quello di favorire l’ingresso nell’ecosistema startup a tutti coloro che desiderassero un accesso privilegiato ad un network di rilievo, siano essi imprenditori o startupper.
Abbiamo costruito una rete di professionisti, coach, mentor e advisor in grado di supportare gli startupper in ogni fase del loro percorso e per ogni esigenza, dagli aspetti strategici a quelli tecnici, da quelli legali fino al marketing.
Ma non finisce qui! Per i nostri soci abbiamo previsto, oltre all’equity e al contatto con il nostro network di esperti, anche l’accesso ad una rete composta dalle startup che abbiamo seguito, per creare relazioni utili al proprio business o semplicemente entrare in contatto con le realtà più promettenti del settore.
Inoltre, per ringraziare chi ha deciso di supportarci, abbiamo elaborato anche un piano di reward per permettere ad ogni investitore di usufruire dei servizi di Grownnectia a prezzo scontato, in funzione dell’investimento effettuato.
Quali obiettivi volevamo raggiungere con questa raccolta fondi
L’obiettivo minimo di raccolta che ci eravamo prefissati, a inizio campagna di crowdfunding, era di 100 mila euro, mentre l’obiettivo massimo di raccolta era di 500 mila euro.
Vogliamo diventare i leader in Europa per la fase pre-seed, entro 5 anni.
Il modello di Grownnectia è completamente digitale, ma siamo già pronti per il post emergenza, quando apriremo gli Innovation Hub territoriali (incubatori certificati) nelle principali città italiane ed europee, che moltiplicheranno le opportunità all’interno degli spazi di coworking, con la formazione e attraverso l’organizzazione degli eventi.
Si tratterà di veri e propri centri di eccellenza, in grado di attrarre idee e lanciarle sul mercato, in affiancamento ai percorsi di incubazione e di accelerazione brevettati PAY4GROWTH®.
Abbiamo già aperto alcune delle nuove sedi, come Verona, mentre altre apriranno a breve, come Bergamo, Milano e Genova. Abbiamo in programma di approdare anche a Barcellona e a Londra nel prossimo triennio.
Inoltre, amplieremo il nostro portfolio partecipativo entrando nel capitale delle startup più promettenti che hanno seguito i nostri percorsi, ed incrementeremo i servizi di open innovation rivolti alle corporate.
I risultati della nostra campagna di crowdfunding
La nostra campagna di crowdfunding ha riscosso un grande successo fin dalle prime fasi, raggiungendo l’overfunding già in fase di pre-committment.
Il supporto di così tanti investitori ci ha dato un’incredibile carica, che ci ha spinto a lavorare ancor più duramente, fino a raggiungere oltre 450 mila euro di raccolta con ben 131 sottoscrittori.
Questo traguardo ci permetterà di guardare avanti e crescere ancora, scalando il nostro modello innovativo e raggiungendo i nostri obiettivi.
La più grande soddisfazione è stata, senza dubbio, l’ingresso di soci di rilievo in Grownnectia, fin dalle prime fasi della raccolta fondi.
Tra i primi a credere nel nostro progetto, il noto imprenditore milanese Marco Bacini, CEO di MB Group, che ha da subito compreso le potenzialità del nostro modello di business tanto da coinvolgere nomi del calibro di Luigi Foscale, Paolo Cabassi, Francesco Osti, Giacomo Bruno, Francesco d’Alessandro e tanti altri.
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